Sostenibilità e Risk Management

La sostenibilità ha assunto, sempre di più, un ruolo centrale nella strategia di un’azienda. Il concetto di sviluppo sostenibile è una visione olistica e futuribile del nuovo assetto economico globale sino ad assumere un ruolo importante nell’ambito della Corporate Social Responsibility (CRS).

La CRS è stata definita nel Libro Verde della Commissione Europea come “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate” in un’ottica di realizzo di una società più competitiva e socialmente coesa. La CRS non è solo sinonimo di impegno economico, ma anche strategia aziendale che si traduce in fattore di competitività che genera benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con gli stakeholder, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione.

I criteri Environmental, Social & Governance (ESGs) fanno parte, oramai, dei processi di decisione strategica delle imprese e contribuiscono ad un incremento del livello di trasparenza e di accountability che i mercati finanziari e la società richiedono.

Criteri ESGS & Sustainable Enterprise Risk Management

La maggiore sensibilità ai rischi ESGs è stata recepita dalla Finanza così come dal Mercato ponendo particolare enfasi all’integrazione della sostenibilità, anche ambientale e sociale, nelle strategie, nella gestione dei rischi e nelle politiche di remunerazione delle società. La sostenibilità assume, quindi, un ruolo sempre più centrale nella strategia di un’azienda, in termini di indirizzo, di monitoraggio dei rischi e di successo sostenibile dell’impresa nel medio-lungo termine. Aziende sostenibili, che hanno fatto de-risking rispetto alla propria attività e hanno implementato i principi di Business Continuity, risultano più profittevoli nel tempo ed evitando di soccombere a causa dei rischi che non avevano analizzato e gestito.

La gestione dei rischi nell’Agenda ONU

La gestione dei rischi relativi agli ESGs deve essere attuata in allineamento all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’Agenda è stata adottata nel 2015 da tutti i paesi dell’ONU, secondo un approccio di Sustainable Enterprise Risk Management (SERM). Il SERM, rispetto al tradizionale processo di Enterprise Risk Management (ERM), include anche l’analisi dei rischi non-finanziari; un approccio integrato che mira a individuare anche le opportunità di business per la creazione di valore aziendale sostenibile nel tempo, a beneficio di tutti gli stakeholder. Gli aspetti non-finanziari sono i pilastri su cui si basa la sostenibilità economica e finanziaria del business. A comprova di questa tendenza il fatto che molte aziende, leader nei propri settori, stanno costituendo Environmental, Social & Governance Committee con compiti propositivi e consultivi dell’attività consiliare di integrazione delle tematiche ESGs nelle strategie di business.

Cambio di paradigma: Resilienza “cercasi”

Le società del futuro dovranno sempre più dimostrare di essere coscienti del proprio ruolo sociale e della ricaduta che le proprie strategie possono avere sull’ambiente che le circonda. Stiamo assistendo a un cambio di paradigma: gli investitori hanno iniziato a escludere partecipazioni in settori o aziende non sostenibili, a favore di realtà con sistemi di gestione del rischio resilienti. L’identificazione dei rischi che minacciano l’azienda, la valutazione del loro impatto, la predisposizione di piani di Business Continuity contribuiranno a salvaguardare non solo le attività produttive e l’immagine aziendale, ma anche gli interessi degli stakeholder nonché a migliorare la resilienza dell’organizzazione e la performance aziendale anche in termini di criteri ESGs.

L’azienda dovrà riconoscere lo scenario in cui opera cogliendo le nuove opportunità commerciali; adeguandosi alle modifiche normative; recependo il mutamento della domanda degli investitori; rispondendo efficacemente alle nuove preferenze dei clienti. Tali modelli di business tutelano maggiormente l’ambiente e la società e, contestualmente, offrono nuove opportunità. SDGs ed ESGs nei processi di reporting, unitamente a maggiori dettagli sui rischi non-finanziari, garantiranno agli investitori una maggiore visione, completa e trasparente dell’impresa, e ne evidenzieranno l’attrattività. Ma bisognerà, altresì, lavorare sulla cultura d’impresa: solo attraverso un’incorporazione dei principi di sostenibilità da parte di tutti gli attori si garantirà una crescita progressiva, gestibile e condivisa, allineando, in questo modo, le esigenze di compliance di oggi ai requisiti di sostenibilità di domani.

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