Simone Tischler2025-11-24T14:58:48+01:00
Il bilancio di sostenibilità è diventato uno strumento centrale per le aziende che vogliono comunicare in modo trasparente il proprio impegno verso ambiente, persone e territorio.
Non è solo un documento “di immagine”: è un vero strumento di gestione, strategia e dialogo con gli stakeholder, a prescindere dal fatto che l’azienda sia obbligata o meno alla rendicontazione di sostenibilità.
Vediamo come redigerlo, passo per passo, senza perdersi in tecnicismi e burocrazia.
Cos’è il bilancio di sostenibilità (e perché farlo)
Il bilancio di sostenibilità è un documento che racconta:
- gli impatti ambientali (consumi, emissioni, rifiuti, energia, materie prime);
- le ricadute sociali (lavoro, sicurezza, welfare, comunità, fornitori);
- gli aspetti di governance (organizzazione, etica, trasparenza, politiche aziendali).
Perché farlo (se non si è obbligati)?
- Migliora la reputazione e la fiducia.
- Aiuta a gestire i rischi e le performance ESG.
- Supporta l’accesso a bandi, gare, investitori e grandi clienti.
- Migliora il rating bancario e l’accesso al credito.
- Rende la sostenibilità misurabile e non solo dichiarata.
Definire obiettivi e perimetro del bilancio
Prima di iniziare a scrivere, bisogna chiarire:
- Per chi lo stai facendo? (clienti, banche, investitori, dipendenti, comunità…)
- Cosa vuoi comunicare? (risultati raggiunti, percorso avviato, nuovi impegni)
- Qual è il perimetro?
- Solo la sede principale o tutte le sedi?
- Anche i fornitori?
- Solo l’anno in corso o una comparazione con anni precedenti?
Definire il perimetro ti evita di raccogliere dati inutili e ti permette di concentrarti su ciò che conta davvero.
Coinvolgere le funzioni aziendali
Un bilancio di sostenibilità non può essere condotto da una persona da sola.
Serve il contributo di:
- direzione / amministrazione
- HR (risorse umane)
- HSE / sicurezza / ambiente
- produzione / operations
- acquisti e supply chain
- marketing / comunicazione
È utile creare un team di lavoro e nominare un referente interno che coordini la raccolta dati e i contenuti.
Analisi di materialità: scegliere i temi importanti
Non tutti i temi di sostenibilità hanno lo stesso peso.
L’analisi di materialità serve a capire:
- quali temi sono più rilevanti per l’azienda (es: energia, emissioni, sicurezza, welfare, etica nei fornitori…);
- quali temi sono più importanti per gli stakeholder (clienti, dipendenti, comunità, istituzioni, partner).
In pratica:
- elenchi i possibili temi (ambientali, sociali, governance);
- li valuti secondo due prospettive:
- importanza per l’azienda;
- importanza per gli stakeholder;
- individui i temi “materiali”, cioè prioritari.
Questi saranno il cuore del tuo bilancio.
Raccolta dati: la base di tutto
A questo punto si passa alla parte “concreta”: i dati.
Tipologie principali:
- Dati ambientali: consumi di energia, acqua, materie prime, produzione rifiuti, emissioni stimate, trasporti, ecc.
- Dati sociali: numero dipendenti, assunzioni, turnover, ore di formazione, infortuni, iniziative di welfare, progetti con la comunità.
- Dati di governance: organigramma, politiche e codici etici, sistemi di gestione certificati (ISO 9001, 14001, 45001, 50001…), presenza di organismi di controllo, ecc.
Meglio usare template e tabelle condivise, così negli anni successivi sarà più facile aggiornare.
Strutturare il bilancio: le sezioni fondamentali
Un bilancio di sostenibilità efficace è chiaro, logico e leggibile.
Una struttura tipica può essere:
- Lettera della Direzione
- un messaggio iniziale che spiega visione, impegno e sintesi dei risultati.
- Profilo dell’azienda
- chi siete, cosa fate, dove operate, numeri principali.
- Metodo e perimetro di rendicontazione
- come è stato redatto il bilancio, standard eventualmente utilizzati (es. linee guida GRI), perimetro, periodo di riferimento.
- Governance e strategia di sostenibilità
- modello organizzativo, politiche, codici etici, sistemi di gestione, rischi e opportunità ESG.
- Ambiente
- impatti ambientali, consumi, emissioni, rifiuti, interventi di efficientamento, obiettivi futuri.
- Persone e aspetti sociali
- dipendenti, formazione, sicurezza, welfare, pari opportunità, progetti sociali.
- Catena del valore e territorio
- fornitori, clienti, partnership, iniziative con la comunità, economia locale.
- Obiettivi e piano di miglioramento
- traguardi futuri, indicatori chiave (KPI), roadmap.
Integrare numeri e storytelling
Un buon bilancio di sostenibilità non è solo una raccolta di tabelle: deve raccontare una storia.
- I numeri servono a dare credibilità.
- I racconti, esempi e casi pratici servono a rendere il documento umano e comprensibile.
Definire indicatori (KPI) e obiettivi futuri
Il bilancio non deve limitarsi a descrivere il passato: deve indicare la direzione futura.
Per ogni area (ambiente, persone, governance) è utile definire:
- KPI (indicatori chiave): es. kWh consumati, tonnellate di CO₂, ore di formazione, % di raccolta differenziata, tasso di infortuni, ecc.;
- target: es. -10% consumi in 3 anni, +20% ore di formazione, riduzione rifiuti in discarica, ecc.
In questo modo il bilancio diventa uno strumento di pianificazione e miglioramento continuo.
Revisione, coerenza e approvazione
Prima della pubblicazione è fondamentale:
- verificare la coerenza tra testo e dati;
- controllare che non ci siano promesse irrealistiche;
- eliminare tecnicismi inutili e rendere il linguaggio più chiaro;
- far revisionare il documento alla direzione e alle funzioni chiave.
In alcuni casi, soprattutto per realtà grandi, si può valutare una verifica esterna (assurance) per aumentare credibilità e fiducia.
Pubblicazione e comunicazione
Una volta approvato, il bilancio va valorizzato, non semplicemente archiviato.
Puoi:
- pubblicarne una sintesi sul sito aziendale in formato pdf e/o in versione web;
- condividerlo a clienti e partner selezionati;
- utilizzarlo in presentazioni commerciali e incontri di lavoro;
- raccontarne i punti principali sui social aziendali;
- integrarlo nella documentazione per bandi, gare e richieste di finanziamento.
L’importante è comunicarlo in modo semplice, evidenziando risultati e obiettivi, non solo il documento in sé.
Redigere un bilancio di sostenibilità passo per passo significa:
- capire cosa è davvero importante per l’azienda e i suoi stakeholder,
- raccogliere dati affidabili,
- strutturare un racconto chiaro e coerente,
- trasformare la sostenibilità da slogan a strumento di gestione.
Non è solo un obbligo o una moda: è un’opportunità per migliorare trasparenza, efficienza e reputazione, e per dare una direzione concreta al futuro dell’impresa.