Simone Tischler2025-06-20T15:00:08+02:00
Il d.lgs. 81/2008 prevede l’obbligo di valutare differenze di genere, di età e di provenienza a eguale tutela della salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori. La medesima valutazione trova terreno fertile nello sviluppo, monitoraggio e adozione della parità di genere in azienda.
Un’attenta valutazione dei rischi richiede lo studio delle differenze che l’appartenenza a un genere in una medesima attività lavorativa, nonché lo studio delle particolari criticità che possono verificarsi in ambienti occupati prevalentemente da uomini o da donne con caratteristiche diverse per età, provenienza e genere. Occorre, infatti evidenziare che uomini e donne possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a un determinato rischio.
Dal punto di vista metodologico si fa riferimento agli indicatori della PdR125 e la Linea guida INAIL di Luglio 2024 finalizzate all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere effettuando una analisi globale dei rischi esistenti al fine di individuare adeguate misure di prevenzione e protezione, tenendo conto delle peculiarità dei lavoratori stessi.
L’attività proposta prevede:
- fare una “fotografia” dell’aziendache permetta di definire alcuni indicatori significativi della differenza di genere;
- procedere ad una valutazione dei rischi che considerando le valutazioni esistenti analizzi le caratteristiche antropometriche, fisiologiche, psicosociali e organizzative.
- Rielaborare i risultati delle specifiche situazioni di rischi considerando in particolare:
- i rischi trasversali, psicosociali e organizzativi,
- lo stress lavoro correlato,
- le molestie e la violenza,
- il lavoro notturno,
- discriminazioni e segregazioni sul luogo di lavoro,
- rischi derivanti da nuove tecnologie e digitalizzazione,
- i rischi derivanti da lavori multipli e rischi da effetti combinati,
- i rischi per la salute (movimentazione manuale dei carichi, utilizzo di videoterminali, agenti fisici, sostanze pericolose, agenti biologici),
- i rischi per la sicurezza,
- la tutela di lavoratrici in ottica di maternità.
Per facilitare il processo di integrazione dei documenti di valutazione dei rischi già redatti, si propone una serie di schede che evidenziano se lo stesso sia “neutro”, ovvero indifferenziato rispetto al genere, o abbia talune specificità di genere anche in relazione ai danni connessi ed alle misure di prevenzione e protezione differenziate. In particolare, l’indicazione e l’attuazione di tali misure è volta a garantire, e non ad escludere, un pari accesso ad ogni mansione a tutti i lavoratori, assicurando loro l’uniformità e l’uguaglianza nella tutela della salute e della sicurezza.