I campi elettromagnetici (CEM), il cui intervallo di frequenza è compreso fra 0 Hz a 300 GHz, sono causati da molteplici tipologie di sorgenti, tra cui le cabine elettriche, forni per la cottura e/o sterilizzazione di alimenti a microonde, trasformatori di potenza, essiccatori industriali, ecc..
I valori limite di esposizione relativi ai campi elettromagnetici, a seconda della frequenza, e definiti dall’Allegato XXXVI del D. Lgs. 81/08, sono le seguenti:
- Valori limite di esposizione per la densità di corrente relativamente ai campi variabili nel tempo fino a 1 Hz (al fine di prevenire effetti sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale);
- Valori limite di esposizione per la densità di corrente: fra 1 Hz e 10 MHz (al fine di prevenire effetti sulle funzioni del sistema nervoso);
- Valori limite di esposizione per il SAR: fra 100 kHz e 10 GHz (al fine di prevenire stress termico);
- Valori limite di esposizione per il SAR: fra 100 kHz e 10 MHz (al fine di prevenire effetti sul corpo intero ed eccessivo riscaldamento localizzato dei tessuti);
- Valori limite di esposizione previsti si riferiscono sia alla densità di corrente che al SAR: fra 100 kHz e 10 MHz;
- Valori limite di esposizione per la densità di potenza: fra 10 GHz e 300 GHz (al fine di prevenire l’eccessivo riscaldamento dei tessuti della superficie del corpo o in prossimità della stessa).
Considerando i valori sopraindicati, deve essere svolta la valutazione di esposizione del rischio da campi elettromagnetici, secondo quanto previsto dal D. Lgs. 81/08. Le principali fasi della valutazione si suddividono in indagine dell’attività lavorativa dell’azienda per poter identificare le sorgenti di rischio, misure dei campi elettromagnetici presso azienda, relazione tecnica comprendente di risultati ottenuti e misure di prevenzione e protezione da adottare per limitare i lavoratori all’esposizione del rischio.