Industria 5.0: opportunità di credito di imposta fino al 63% per investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili

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La pubblicazione del decreto attuativo del piano Industria 5.0 (Decreto Direttoriale del 6 agosto 2024) e la conseguente emanazione della Circolare Operativa emessa dal MIMIT in data 16 agosto 2024 hanno finalmente dato effettivo avvio al Piano Nazionale Industria 5.0.

Nel seguito si riepilogano gli aspetti principali del piano, premettendo che trattasi di materia molto articolata e tecnica; pertanto consigliamo ai clienti interessati di contattarci per valutare in dettaglio i progetti di potenziale interesse e verificare l’ammissibilità o meno ai nuovi incentivi.

Un aspetto sostanziale del nuovo piano Industria 5.0 è il fatto che è stato ampliato l’elenco dei beni agevolabili ma sono state introdotte diverse limitazioni rispetto alla precedente normativa Industria 4.0.

Nel dettaglio sono agevolabili:

  1. i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e da completarsi entro il 31 dicembre 2025 aventi ad oggetto investimenti effettuati in uno o più beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, tramite i quali è conseguita complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione, non inferiore al 3 per cento o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5 per cento.
  2. gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, ad esclusione delle biomasse.
  3. le spese in attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.

Relativamente ai beni strumentali, oltre all’interconnessione già richiesta per i beni Industria 4.0, è richiesto il conseguimento di un risparmio energetico, che viene quantificato percentualmente rispetto alla situazione esistente e da esso dipende l’entità dell’aliquota agevolativa.

Le aliquote di credito di imposta in funzione del risparmio di energia primaria conseguito sono riportate all’art.10 e variano dal 35% al 45% del valore imponibile dell’investimento.

Relativamente all’agevolazione di impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili le aliquote agevolative sono “trainate” dalla quota di riduzione dei consumi del singolo processo o dello stabilimento, giungendo – nel caso di impianti FV costituiti da pannelli fotovoltaici con efficienza dei moduli >24% – ad un credito di imposta pari al 63% del costo dell’impianto fotovoltaico (maggiorazione della base imponibile al 140%).

L’accesso al beneficio è subordinato alla “prenotazione del credito” presso l’apposito portale predisposto dal GSE. Tale prenotazione è vincolante per poter accedere al beneficio e il GSE deve dare formale approvazione del credito prenotato prima di poter procedere.

In sintesi: si tratta di un provvedimento molto interessante sotto il profilo del beneficio economico che però richiede la preventiva valutazione di fattibilità da parte di personale esperto in gestione dell’energia (i tecnici Idra operano in qualità di EGE certificati sia per il settore civile che industriale secondo la norma UNI CEI 11339:2023) al fine di definire le modalità attuative trainanti e trainate, nel rispetto dei requisiti di norma e nell’ottica di ottimizzazione sia energetica che economica.

Abbiamo predisposto uno specifico servizio di pre-valutazione che consente di indirizzare i clienti rispetto alle possibilità offerte dal Piano Industria 5.0; contattateci per maggiori informazioni.

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